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Profumo di fiori d’arancio per Sabbatini, che entro il 2012 ha in programma di convolare a nozze con la sua Carolina. Nel frattempo però si gode il momento d’oro che sta attraversando a livello calcistico, sia sotto il profilo personale che di squadra. Il trequartista uruguaiano è ottimista: “ i play –off non sono affatto un’utopia per questo Chieti ! ”
Il titolo dell’intervista non va inteso in senso letterale, ma vuole ovviamente essere benaugurante per le sorti della squadra. Ecco le sue interessanti dichiarazioni:
Ciao Jonathan sei qui a Chieti da tre stagioni ormai. Probabilmente però pur apprezzando le tue doti calcistiche i tifosi neroverdi sanno poco di te. Conosciamoci meglio se ti va: parlaci delle tue origini…
“Sono nato in Uruguay e precisamente a Paysandù il 31 Marzo 1988”.
Come hai iniziato a giocare a calcio? E come si è sviluppata la tua carriera?
“ Beh ho iniziato appunto nella squadra della mia città che militava nella serie A locale, facendo lì tutta la trafila delle giovanili e rischiando addirittura di vincere il campionato al mio esordio in prima squadra, poi però purtroppo le due società calcistiche della mia città ebbero gravi problemi economici e fallirono entrambe senza venir poi rifondate. Le maggiori realtà calcistiche si trovano quasi esclusivamente a Montevideo ed io ebbi l’opportunità di andare a giocare lì e precisamente nel Liverpool. Penso però che il sogno di ogni calciatore sudamericano sia quello di venire a giocare in Europa e per dare una svolta alla mia carriera decisi di venire a cercar fortuna in Italia. Nel 2008, al mio primo anno in Italia approdai a Frosinone che era in serie B. Mi sono allenato lì per un mese con la prima squadra poi d’accordo con la società abbiamo deciso che forse sarebbe stato meglio che io scendessi di categoria ed andassi a Lanciano per fare esperienza, con la promessa da parte della società laziale di riprendermi l’anno successivo. Le cose però in terra frentana non andarono come speravo: quando arrivai in Abruzzo il transfert non era pronto ed arrivò dopo circa due mesi. Nel frattempo, la squadra guidata da Eusebio Di Francesco che mi aveva voluto con lui non attraversava un periodo felice, dopo la sconfitta di Potenza (la quinta consecutiva), il mister venne esonerato. Al suo posto fu chiamato Dino Pagliari con il quale pur continuando ad allenarmi con costanza non trovai spazio in squadra, perciò appena mi è capitata l’occasione di cambiare aria e venire a Chieti, in una piazza importante che puntava alla vittoria del campionato per tornare tra i professionisti, non me la sono fatta sfuggire “ !
C’è qualcuno che senti di dover ringraziare particolarmente per averti dato questa opportunità?
“Un ringraziamento a tutta la società, ma in particolare al DS Battisti con il quale ho avuto il primo contatto, che mi ha voluto fortemente qui e mi ha assicurato che la dirigenza puntava molto su di me”.
Passiamo all’attualità, due goals nelle ultime due partite: le tue prime reti stagionali, siglate entrambe di testa, hanno riequilibrato due matches che sembravano compromessi. la partita con l’Aprilia di Vivarini è stata molto tattica e praticamente priva di azioni pericolose da ambo le parti nella ripresa. In casa dell’ex capolista, invece, abbiamo giocato a viso aperto, ribattendo colpo su colpo alle iniziative dei campani. Concordi con questa analisi?
“Ciò che dici è giusto, tuttavia a mio parere ci sono dei punti in comune tra le due partite In entrambe le gare, infatti, siam partiti forte ed abbiamo avuto diverse occasioni per segnare, poi però siamo calati un po’ alla distanza, subendo il goal dello svantaggio, ma riuscendo fortunatamente a riequilibrare il risultato sul finire della prima frazione. Nella partita con l’Aprilia ha influito sia il fatto che mister Vivarini conosceva bene l’ossatura della squadra ed ha imbrigliato le nostre fonti di gioco con una marcatura strettissima su Fiore ad esempio, che la stanchezza dovuta alla precedente trasferta di Lamezia. Anche se non ero in Calabria, per quanto mi riguarda in quella settimana ci siamo allenati pochissimo, perciò anch’io ne ho risentito. Per quanto concerne la gara con la Paganese, pur essendo stati fortunati in occasione delle due traverse, timbrate da Orlando prima e da Siciliano poi, nonché favoriti dall’espulsione di Giglio, ritengo che abbiamo giocato un’ottima gara, non ci siamo chiusi ed abbiamo cercato ed ottenuto la prima vittoria lontano dall’Angelini, grazie al goal di Anastasi, giocando su un campo davvero molto pesante. Questa volta insomma, la dea bendata ci ha aiutato e credo che se continueremo ad ottenere buoni risultati anche in trasferta potremmo ambire a traguardi importanti. A Pagani è dunque iniziato un nuovo campionato per noi ! ”
Domani sera affronterete in Coppa Italia la Virtus Lanciano, nostra autentica bestia nera. I tifosi vi chiedono di disputare un'altra prestazione di alto livello, tentando di ottenere il passaggio al turno successivo. Con che spirito affronterete questo impegno?
“ Nelle partite di Coppa penso che le motivazioni siano comunque tante, perché magari può trovare spazio chi gioca meno in campionato. Con il Lanciano sarà una partita difficile contro una squadra di categoria superiore che pur avendo cambiato molti giocatori rispetto all’anno scorso è seconda in classifica. Noi però giochiamo tutte le gare per vincere, a maggior ragione in questo caso che si tratta di un derby molto sentito. Noi insomma vogliamo i tre punti ! Alla fine vedremo come andrà a finire, accettando il risultato del campo. Considerando l’orario d’inizio (20:30), mi aspetto di vedere tanta gente allo stadio ”.
Domenica arriva il Fano, reduce dalla vittoria interna contro il Fondi, bisogna assolutamente cercare di dare continuità ai risultati evitando di sottovalutare i marchigiani che senza la penalizzazione di cinque punti sarebbero a metà classifica. che partita ti aspetti?
“ È vero senza la penalizzazione ora sarebbero un punto dietro di noi, quindi dobbiamo stare molto attenti perché loro hanno appunto bisogno di recuperare i punti che gli hanno tolto. Non abbiamo ancora studiato il Fano, ma certamente dovremmo fare particolare attenzione a Morante, che è stato con me a Lanciano, giocatore esperto e sicuramente di categoria superiore. Giocando in casa, però, anche con l’aiuto dei nostri tifosi puntiamo assolutamente alla vittoria”.
Siamo una squadra dall’età media molto bassa, c’è qualche under che ti ha particolarmente impressionato e che pensi potremmo presto vedere in categoria superiore?
“ Senza dubbio Gammone, con cui ho un rapporto speciale e mi trovo benissimo e che peraltro è stato già convocato nella Nazionale Under 17, un’opportunità importante per lui. Finora ha fatto sempre benissimo quando è stato chiamato in causa “ .
Tre anni in neroverde, qual è il tuo ricordo più bello?
“Sarà banale ma è così, il mio ricordo più bello è senz’altro la partita di Montecchio ed il conseguente ritorno in Lega Pro, è stato davvero incredibile vedere tutta quella gente nella pacifica invasione di campo a fine partita. Non so quanti erano, lo stadio era pieno, sembrava di giocare in casa, davvero una gioia immensa. Tra l’altro trenta secondi dopo il fischio finale mi son ritrovato praticamente nudo. Avevo promesso di dare la maglia ad un signore, purtroppo però non l’avevo più e non ho potuto regalargliela. Una festa meravigliosa, un’emozione unica ! “
Tenendo conto che avete già affrontato le principali pretendenti al salto di categoria dove pensi possa arrivare questo Chieti?
“Anche se la squadra è molto giovane e composta da diversi esordienti in Lega Pro, se restiamo tranquilli penso che possiamo anche raggiungere i play – off, anche perché tranne che nel primo tempo di Perugia, finora non abbiamo mai fatto brutte figure. A livello personale spero di continuare a far bene, di continuare a giocare ed in ogni caso mi impegnerò al massimo quando sarò chiamato in causa”.
Grazie per la disponibilità, rivolgi, se vuoi, un saluto ai tifosi teatini…
“ Saluto tutti i tifosi e li invito a sostenerci numerosi non solo in casa ma se e quando possono anche in trasferta. So che l’introduzione della tessera del tifoso a complicato un po’ le cose, ma noi abbiamo bisogno di loro. È stato bello vedere una dozzina di tifosi anche a Pagani, anche quando son pochi la loro presenza rappresenta comunque un forte stimolo per noi, sai che sono lì per supportarci e che non possiamo deluderli. Speriamo quindi che siano sempre più numerosi anche fuori casa e di ottenere insieme a loro grandi soddisfazioni “.